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!!UDITE UDITE!!
Si chiude così anche il terzo concorso indetto da EndLess Field.
Prima di passare ai risultati, volevamo complimentarci con tutte le partecipanti (mentre una sonora linguaccia va ai maschietti che non hanno aderito, ecco! T__T) perché ci hanno fornito storie veramente ben scritte e questo ci ha rese felicissime e gongolanti! *__*
Grazie di vero cuore a tutte!
Ma ora sediamoci pure in circolo in mezzo al nostro campo infinito: ecco a voi i risultati!!
LE VINCITRICI: (i voti sono arrotondati per eccesso alla seconda cifra decimale)
1* Classificata: "Ripenso" - di Berlinene con 8,88
2* Classificata: "L'erba Voglio" - di Eos con 8,13
3* Classificata Ex-Aequo: "Muoviti ancora" - di Akane e "Un figlio di nome Carlos" - di Sakura-chan ambedue con 8,00
LE ALTRE PARTECIPANTI:
4* Classificata: "Il sogno che ci unisce" - di Silen con 7,13
5* Classificata: "Il grande condottiero" - di Agatha con 7,00
I GIUDIZI:
Giudizio per "Ripenso" - di Berlinene
Izumi: Questa storia mi è piaciuta.
E' vero, l'input è quello particolarmente tragico che spesso non c'entra nulla con la serie, ma il modo in cui viene inserito nella storia e fatto aderire al bando mi ha decisamente convinta. Racconta come il calcio sia inserito nella vita del protagonista, in relazione al resto e in relazione ad un evento sconvolgente della vita stessa.
Ben costruito anche il protagonista con i suoi pensieri, le sue debolezze e il suo modo di rapportarsi agli altri.
L'ho trovata ben scritta anche dal punto di vista prettamente formale, a parte un da' al posto di un dà (il primo è l'imperativo "dai!", il secondo è presente indicativo terza persona - come sempre, quando dico queste cose, non è per fare la puntigliosa XD è perché non so se è una svista o un vero e proprio errore) che, ovviamente, non incide sulla valutazione.
E poi c'è il tocco di slash finale XD
VOTO: 9- (8,75)
Melantò: Prima di tutto: carogna! T_T mi hai fatto venire il magone!
Passando alle cose serie: invede del sorrisetto ebete, questa storia mi ha lasciato un sorriso giuggiolante per quel 'profumino' di Shonen-ai che ho inspirato alla fine e che, ovviamente, ho gradito.
un Ken IC fin dentro le mutande e una filosofia sul ruolo del portiere che non avevo mai considerato, ma che mi è piaciuta da impazzire. Ennesima storia ben scritta, con qualche svistina da correggere, ma che non inficia sulla lettura che scivola via, ininterrotta, fino all'ultimo punto (es: un 'Leblanc' che spunta in mezzo a tutti i nomi originali stonicchia! XD Sarebbe El Cid Pierre... e non chiedere quale sia il nome e quale il cognome! Ancora devo capirlo!! LOL).
Devo assolutamente riportare la mia faccia quando ho letto di Ken che va a tagliarsi i capelli: O_______________O NOOOOOOOOO! E' come togliere la forza a Sansone!
VOTO: 9
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Giudizio per "L'erba Voglio" - di Eos
Izumi: Una storia che mette assieme sport, morale e appena un pizzico di “romanticismo”. Trovo che l’aspetto puramente sportivo richiesto dal bando sia stato ben inserito nel contesto della vita del protagonista. Non si è parlato esclusivamente del calcio, ma anche un po’ del resto.
E la vita di un calciatore, a meno che questo non si chiami Tsubasa, è fatta anche di altre cose XD
C’è anche da dire che il “rapporto del protagonista col calcio” richiesto espressamente dal bando è un po’ accantonato in finale, ma il genere sportivo è stato centrato pienamente, anche grazie all’aver accennato a schemi di gioco e alla “cronaca” della partita in campo.
Nulla da dire sul livello e sulla tecnica di scrittura. Un lavoro ben fatto.
VOTO: 8+ (8,25)
Melantò: Il primo pensiero al termine della lettura è stato: "La strozzo!" e adesso spiegherò perché.
Questa storia si meritava un voto che mi sono costretta ad abbassare di un punto in quanto il rapporto tra il protagonista ed il calcio è stato solo accennato nella parte finale della fic, non centrando quindi il bando nella sua completezza.
E mi è dispiaciuto tanto perché mi era piaciuta moltissimo per le immagini 'paesaggistiche' ed anche per la 'lezione' di vita impartita al protagonista; per il protagonista stesso (che si chiama OwaIran e non OwaraIn! XD) che è stato dipinto perfettamente IC con quello che appare nel manga ed anche per questa fantomatica Rosalie che lo ha amorevolmente mandato a quel paese. XD
Vorrà dire che mi consolerò strozzandoti.
VOTO: 8
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Giudizio per "Muoviti ancora" - di Akane
Izumi: Anche questa storia mi è piaciuta davvero molto, sotto tutti i punti di vista.
È la storia di Jun Misugi, della sua scoperta di essere malato, dei suoi sogni da bambino che vengono infranti da un dolore al petto e del suo “vivere la vita a metà”, come ripete spesso. Stilisticamente parlando, il punto di vista da “bambino” è stato reso in molti momenti davvero naturale, mi ha colpito. Molto molto ben approfondito il personaggio, tra dubbi, speranze, la rabbia di non essere trattato come un giocatore normale e la forza che manifesta nel voler a tutti i costi andare avanti… tutto viene reso “reale” e in maniera affatto pesante, infatti la storia si fa leggere davvero con piacere.
Il bando è stato pienamente rispettato sfruttando uno spunto che lo stesso manga offre, ma che è stato personalizzato con originalità.
C’è qualche svista qua e là, dal punto di vista grammaticale, soprattutto con i verbi, ma niente di irreparabile.
VOTO: 8
Melantò: Questa storia ha alcuni difetti, ma un grande, grandissimo punto di forza: ovvero la capacità di immedesimazione nel personaggio.
Ritroviamo in poche pagine quella che può essere la vita del piccolo Jun Misugi vista proprio attraverso i suoi occhi e i suoi pensieri, forse a volte troppo maturi per un bambino, ma perfettamente IC con il Takahashi-pensiero.
Purtroppo la presenza di alcuni errori come: ridondanza di svariati concetti e qualche svista sui verbi (per quanto la storia sia scritta davvero bene), non mi permette di far lievitare molto il voto che avrebbe potuto meritarsi.
Ci sarebbe poi un dubbio riguardo ad un presunto 'What if...?' non segnalato: mi riferisco al finale della storia in cui, nei fatti, Jun non sembra guarire dalla sua malattia come invece avviene nel manga.
VOTO: 8
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Giudizio per "Un figlio di nome Carlos" - di Sakura-chan
Izumi: Un monologo interiore di Carlos Santana durante la finale del World Youth, che ricorda molto gli effettivi pensieri dei personaggi durante le puntate dell’anime. I pensieri del protagonista sono intervallati dalla telecronaca, che contribuisce a rendere quest’effetto.
Purtroppo la scelta del monologo interiore, però, mi ha convinta poco, in quanto ci sono delle espressioni che si ripetono (soprattutto sulla freddezza e mancanza di emozioni) che peccano di naturalezza, espresse in prima persona, ma che avrebbero reso molto di più in terza… o semplicemente lasciandosi intuire, piuttosto che rivelandosi così palesemente.
Nonostante questo, la storia è ben scritta, scorre molto fluida e si lascia leggere, con forse qualche puntino di sospensione di troppo, e centra in pieno il bando proposto.
Mi è piaciuto in particolare com’è stata presentata la rivalità tra il protagonista e Tsubasa, con l’evidenziazione delle loro somiglianze e delle loro differenze (emerge un po’ l’idea di Tsubasa-capra-come-sempre XD).
VOTO: 7,5
Melantò: Alla fine di questa lettura, mi sono ritrovata un sorriso ebete stampato sulla faccia per buoni cinque minuti.
Una storia scritta bene (eccezion fatta per qualche svista nella parte finale) e con una meravigliosa introspezione su Carlos Santana che riesce (lode all'autrice) ad abbracciare l'intera vita del cyborg in pochissime pagine.
Già nel manga, la storia di Carlos mi aveva sempre fatto un po' tristezza, per poi lasciarmi piacevolmente contenta del re-incontro con la madre alla fine del WY, ed il fatto che questa fic mi abbia trasmesso la stessa tenerezza di quelle pagine deve essere premiato.
VOTO: 8,5
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Giudizio per "Il sogno che ci unisce" - di Silen
Izumi: La storia di un’amicizia tra Genzo e Karl, due caratteri estremi, e il vero protagonista della storia, Hermann Kaltz, che smorza i caratteri dei due, equilibrando il rapporto. Una storia piuttosto ben scritta, nonostante qualche svista con la punteggiatura, ma che non mi ha colpita più di tanto dal punto di vista stilistico.
La storia di Hermann è molto “raccontata” e molti elementi sono ripetuti troppo spesso, come il rapporto con il fratello e la sorella. Un po’ scontata la reazione del padre alle aspirazioni del figlio ma, tutto sommato, niente di male.
È un peccato che manchi totalmente quell’”azione” che possa catturare totalmente il lettore.
VOTO: 7- (6,75)
Melantò: Di questa storia, la prima cosa che ho apprezzato è stata la scelta del personaggio perché, ammetto senza remore, che Hermann Kaltz è l'unico giocatore della compagine tedesca a starmi simpatico! XD
In questa fic, mantiene perfettamente la sua caratterizzazione originale che mi ha lasciata davvero soddisfatta, da quel punto di vista. Un po' meno la scelta della punteggiatura: la presenza di troppi incisi ha reso zoppicante la lettura, costringendomi a tornare più volte indietro e rileggere il periodo.
Ho apprezzato anche le caratterizzazioni di Genzo e Karl Heinz, che si intravedono appena attraverso il racconto e le memorie di Kaltz.
In definitiva: una buona storia, con un ottimo italiano che però non mi del tutto lasciata soddisfatta nonostante la piacevolissima resa del suo protagonista.
VOTO: 7,5
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Giudizio per "Il grande condottiero" - di Agatha
Izumi: La storia di Louis Napoleon, rivissuta in una solitaria serata dopo una partita. Belle le descrizioni iniziali ma, anche qui, tutto si svolge in un “racconto” di quello che ha portato il protagonista ad essere il Napoleon che conosciamo.
C’è una certa dose di introspezione che non guasta e che è stata gestita piuttosto bene, nonostante il cambiamento nei confronti del calcio mi sia sembrato un po’ troppo affrettato.
Ben scritta, seppur con qualche virgola traballante.
VOTO: 7- (6,75)
Melantò: Questa storia mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca, lo ammetto. Nulla da dire sull'italiano e lo stile che sono risultati ambedue fluidi e diretti e nemmeno sulla resa del protagonista, Louis Napoleon, che ho trovato perfettamente IC. Inoltre, i miei complimenti per la scelta di utilizzare il tempo al presente che io personalmente ho sempre trovato un po' ostico.
Il fatto è che questa fic aveva del potenziale che però non è stato sfruttato a dovere, almeno secondo me, in particolare nella parte riguardante il ricordo legato all'infanzia di Louis che risulta troppo didascalico ed impersonale, creando una lettura quasi distaccata che poco coinvolge il lettore.
Totalmente differenti, invece, l'inizio e la fine della storia che erano davvero interessanti.
PS: piccolo appuntino, quando nel ricordo Louis entra in campo dopo aver passato il primo tempo in panchina, dici che: "...i successivi NOVANTA minuti videro una...", dovrebbero essere QUARANTACINQUE! XD
VOTO: 7+ (7,25)
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