Attenzione: preso dalla foga, potrei spoilerarvi qualcosa.
Se non avete ancora terminato la lettura de 'Il tornado di ValleScuropasso' , non continuate a scorrere il mio post, grazie.

Tiziano Sclavi nella letteratura italiana è un nome che resterà sempre imprigionato negli stereotipi della cultura 'bassa'.
Pochi rammentano come la serie dell'indagatore dell'incubo, al suo primo apparire nelle edicole, abbia lentamente abbattuto le distinzioni tra 'fumetto d'autore' e fumetto popolare, e la sua attività di scrittore dai temi introspettivi e bizzarri abbia anticipato parecchi scrittori 'alla moda' di quest'ultimo periodo.
Questo 'thriller ufologico' rappresenta innanzitutto un ritorno a quello stile di cui giustamente Sclavi rivendica la paternità. Periodi brevi, sincopati, ma pieni di ritmo. Le prime, bellissime pagine sono un perfetto esempio di come tenere sulle corde il lettore.

Vi sono anche alcuni periodi parecchio spiazzanti, densi di visionarietà e tristezza.
Con una o due frasi Sclavi riesce a farci toccare la disperazione del protagonista, l'inferno della dipendenza da alcool e psicofarmaci, in modo intenso e difficile da dimenticare.
Questo romanzo ricorda parecchio, nello stile e nei temi trattati, un lavoro del passato di cui pochissimi, con mio sommo disappunto, ricordano qualcosa: 'La circolazione del sangue ' , uno dei più bei libri di Sclavi a mio parere.

Se ne distacca leggermente per la scelta di narrare il flusso di coscienza del personaggio in maniera molto più secca e breve, essenziale direi quasi.
Inoltre vi è una lucidità maggiore nel mettere insieme le varie frasi,lucidità che rende ancora più triste e amaro il finale.

A voi è mai capitato di leggere il lavoro di uno scrittore che amate e sentirvi preoccupati per lui?
Spero che anche stavolta scrivere per Sclavi sia stato efficacemente catartico... pur amandolo tantissimo non sono fra coloro i quali desiderano ardentemente il suo ritorno.
Se per scrivere ed essere ispirato Scavi deve soffrire in questo modo, preferisco che resti felice con la sua compagna, a vivere una vita tranquilla, così come molti lettori lo ricordano alla fine del delizioso 'Non è successo niente' .