Ho appena finito, dopo essermelo goduuuuuto a luuuuungo (perché poi restavo senza!
), l'ultimo libro di Zio-George:
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Le Torri di Cenere
Una serie di racconti di fantascienza ambientati tutti nello stesso, vastissimo universo e quindi permeati da un sottilissimo filo conduttore riscontrabile nella lettura di nomi già noti.
Essendo opera di George Martin, per me è garanzia di successo e non sono stata smentita, ovviamente, essendo anche che il genere fantascientifico è quello con cui lo Zio ha cominciato.
Belli.
Bellissimi.
Tristi e senza un briciolo di speranza.
Meravigliosi.
Martiniani
Lo adoro
Ho amato tutti i racconti (sono 10), ma quelli che più mi sono rimasti in mente sono, di sicuro:
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Al mattino cala la nebbia
- Canzone per Lya
- ...E ricordati sette volte di non uccidere mai l'Uomo
- Fioramari
- Le solitarie canzoni di Laren Dorr
Ovviamente, in tutti i suoi pro, questo libro ha anche dei contro.
E questi contro sono: la MONDADORI.
LA MALEDETTA.
LA INNOMINABILE.
L'INCLASSIFICABILE.
Cercando su internet, ho scoperto che questa non è che una parte del volume originario pubblicato in inglese e che comprendeva TUTTI GLI SCRITTI DI MARTIN non legati alle vicende di Wasteros.
Un volume... bello grosso... di un migliaio di pagine.
Ecco.
Ora ho un motivo in più per odiarli dal più profondo del cuore.
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